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Il libro Le crisi adottive: una opportunità? descrive i primi due anni di un progetto della Regione Lazio sulla gestione del post-adozione e in particolare sulle situazioni di crisi. Il progetto è poi proseguito per altri due anni ed è stato attualmente, 2023, prolungato per altri due.

Sono direttamente coinvolta nel progetto e i primi due anni mi sono specificamente occupata di coordinare il lavoro delle supervisione dedicate al tema scuola. Le supervisioni riguardavano casi critici in cui la scuola appariva uno degli elementi essenziali nel contesto che la famiglia stava vivendo.

I gruppi di supervisione erano composti da un’utenza mista di operatori e insegnanti e hanno creato la possibilità di condividere processi di riflessione approfondita. Chi ha partecipato ha potuto confrontarsi, grazie a casi concreti, sulle criticità degli alunni  delle alunni adottati e su come affrontarle. Ci si è potuti interrogare sul come fare rete, sul come e quando intervenire con le scuole e in che ruolo porsi rispetto alle famiglie.

La partecipazione degli insegnanti

Nei gruppi di supervisione erano spesso coinvolti gli insegnanti direttamente interessati ma c’erano anche insegnanti parte in modo permanente dei gruppi, coinvolti longitudinalmente di supervisione in supervisione. 

La presenza degli insegnanti nei gruppi è stato un ingrediente essenziale poiché ha permesso agli operatori pubblici e privati di conoscere dall’interno il linguaggio della scuola. Allo stesso tempo la partecipazione ai gruppi di supervisione degli insegnanti coinvolti nei casi  ha permesso loro di vedere i proprio alunni e alunne da un punto di vista molto più ricco, multidimensionale, approfondito.  Hanno compreso meglio risorse e necessità degli alunni stessi e dei sistemi a sostegno delle famiglie.

In tutto il processo i partecipanti hanno sempre segnalato quanto fosse utile incontrarsi tra “sistemi” (servizi, scuola, ecc.) e quanto sia difficile invece, usualmente, conoscersi e comprendere i propri funzionamenti.

Il Progetto ha quindi messo in pratica una potenzialità di incontro e confronto usualmente poco esplorata. 

Il pericolo di un "unico" approccio

Quando si parla di alunni e alunne con background adottivo è importante comprendere sempre meglio da cosa originino eventuali difficoltà scolastiche e soprattutto comprendere meglio come affrontarle.

Distinguere tra le criticità dei bambini e dei ragazzi e quelle degli adulti (genitori e insegnanti), ad esempio, è fondamentale perché sottovalutare le une piuttosto che le altre, vedere una parte soltanto delle eventuali criticità, intervenire solo in modo unidirezionale può rivelarsi inefficace.

La letteratura scientifica internazionale e nazionale, l’esperienza di chi sostiene le famiglie (associazioni familiari, enti autorizzati, servizi territoriali) hanno da anni evidenziato la pluralità di aspetti potenzialmente critici del rapporto di bambini e ragazzi con il mondo della scuola.

Nella vita di questi alunni e alunne spesso sono state presenti una grande varietà di situazioni critiche e di impatto. Si può parlare di fattori critici prenatali, perinatali e postnatali, di incuria prolungata nel tempo, maltrattamenti ed abusi.

Tuttavia anche l’incomprensione del fenomeno dell’adozione può rendere le scuole non sufficientemente pronte all’accoglienza. Parimenti, le aspettative degli adulti (genitori o insegnanti) distanti dalla realtà dei ragazzi possono rivelarsi critiche.

Purtroppo attualmente le soluzioni delle problematiche che possono presentarsi tendono a trovare una soluzione solo attraverso gli strumenti della “medicalizzazione”,  diagnosticando e certificando l’alunno o l’alunna, spostando sostanzialmente sugli alunni stessi il “carico” del problema.

Non è un caso che tutte le ricerche correnti segnalino una ampia presenza di alunni con background adottivo con diagnosi e certificazioni.

E’ la soluzione giusta? E’ difficile rispondere a questa domanda. Sicuramente è critico che sia, di fatto, spesso l’unica soluzione proposta, una risposta che diventa anche molto parziale quando si riduce all’attivazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). I PDP, infatti, sono strumenti “tagliati” sui Disturbi di apprendimento e su questo focalizzati. Sono davvero gli strumenti che possono servire ad affrontare contesti comportamentali complessi nelle classi?

L’esperienza del Progetto Lazio e di molte attività di formazione intraprese con le scuole e con le associazioni familiari mi ha portato a pensare che molto utili sarebbero gli spazi di con-visione e inter-visione con gli insegnanti: momenti di confronto fra colleghi in cui ospitare, di tanto in tanto, visioni “esterne” (veri e propri momenti di super-visione o anche momenti di incontro e confronto con le risorse dei territori). 

E’ infatti negli spazi di confronto che si scoprono e attivano pensieri e risorse. 

Un punto di vista ecologico

Fino ad ora, in Italia ma non solo, gli alunni adottati (come gli alunni in affido e nei sistemi di tutela) sembrano incorrere più di altri nel meccanismo per cui, per vedersi riconoscere il diritto allo studio, servono diagnosi e certificazioni di varia natura.

Tuttavia, chi lavora accanto alle famiglie adottive, i servizi, gli enti autorizzati e le associazioni familiari, ben sa quanto riduttivo possa essere un approccio meramente diagnostico e quanto sia importante aver ben presenti i molteplici aspetti della storia delle persone coinvolte.

Nella tenuta delle relazioni familiari, nel dare un senso di continuità e appartenenza ai figli, si esplica la possibilità di garantire il diritto della persona adottata ad avere una famiglia in cui, crescendo, sviluppare le proprie potenzialità.

Questa stessa famiglia va pensata parte degli habitat che vive. Secondo la teoria dei sistemi ecologici di Bronfenbrenner (Bronfenbrenner, 1992), lo sviluppo delle ragazze e dei ragazzi è influenzato dalle caratteristiche individuali, da quelle ambientali (ad esempio le relazioni familiari e sociali) e da quelle “di sistema” (ad esempio le norme e le leggi, la struttura dei sistemi di welfare).

I fattori ambientali e “di sistema” hanno proprio a che fare con il “supporto sociale” e con il suo impatto sul benessere scolastico dei bambini e dei ragazzi dal punto di vista prestazionale e dal punto di vista emotivo e comportamentale.

Un recente lavoro (McGuire et al., 2021) analizza il contesto dei minori in affido. Quando i ragazzi e le ragazze percepiscono un supporto dai propri insegnanti, a migliorare sono sia i risultati scolastici (specialmente in matematica) sia il comportamento sociale ed emotivo.

Il supporto degli insegnanti, in effetti, risulta essere più efficace di quello dei genitori e dei pari. 

(Le crisi adottive: una opportunità? di Leonardo Luzzatto, Anna Guerrieri, Emanuela Cedroni, FrancoAngeli, 2022)

Bibliografia

Bronfenbrenner, U. (1992). “Ecological systems theory”, in R. Vasta (Ed.), Six theories of child development: Revised formulations and current issues, pp. 187–249, Jessica Kingsley Publishers.

Monya Ferritti, Anna Guerrieri, Luca Mattei, The educational choices of adopted students, Proceedings of the 2nd International Conference of the Journal Scuola Democratica REINVENTING EDUCATION, Proceedings, 2021, pp. 501-510.

Monya Ferritti, Anna Guerrieri, Adopted students and intersectionality, starting points for a first analysis accettato per pubblicazione a Educazione Interculturale (2020);

Monya Ferritti, Anna Guerrieri, Luca Mattei, Adozione e scuola: la necessità di individuare i punti critici e accrescere la consapevolezza di genitori e insegnanti, accettato per pubblicazione su MinoriGiustizia (2020);

Monya Ferritti, Anna Guerrieri, Luca Mattei, Il percorso verso il successo formativo degli alunni adottati e alunni fuori della famiglia di origine: il ruolo della comunità educante, WELFARE E ERGONOMIA, 2020 Fascicolo: 1, P. 17-28, DOI:  10.3280/WE2020-001003

Ferritti M., Guerrieri A. (2019), When Adoption Becomes a Complication: First Evidence Regarding the Discrimination Suffered by Young Adoptees in Italy Due to Phenotypic Differences and/or because of their Adoptive Identity, in  Proceedings of the 1st International Conference of the Journal Scuola Democratica “Education and postdemocracy”, VOL. 1, Politics, Citizenship, Diversity and Inclusion, pp 208-214 –  ISBN 978-88-944888-0-7

McGuire A., Gabrielli J., Hambrick E., Abel M.R., Guler J., Jackson Y. (2021). Academic functioning of youth in foster care: The influence of unique sources of social support, «Children and Youth Services Review», 121 (7).

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