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L’adozione dei miei figli ha trasformato la mia vita, mi ha trasformato. E non solo perchè sono diventata madre, la loro madre. Da madre adottiva mi sono immersa nel mondo dei miei figli e anche delle famiglie adottive. Il mio privato è stato travolto dal mio impegno sociale. Spesso ho dovuto fermarmi e chiedermi cosa stessi facendo, perchè lo stessi facendo e come quello che stessi facendo influenzasse i miei figli e la mia famiglia. Nulla è accaduto per caso eppure tutto è accaduto anche istintivamente. Col tempo ho capito che semplicemente volevo farlo, perchè il mio privato alimentava la mia passione ad agire socialmente. L’adozione mi mostrava solo nuove strade.

Questo è un articolo dedicato alla mia esperienza privata e sociale apparso sul Magazine di Genitori si diventa.

All’inizio, tanti anni fa, vivevo il mio desiderio e la mia mancanza di figli ardentemente. Desideravo i miei figli e più che riuscire ad immaginare loro, immaginavo me stessa madre. Pensavo a come sarei stata, a che carezze avrei dato, a che mani avrei tenuto nelle mie. Pensavo me e i miei figli a giocare in un parco, immaginavo quelle ore del pomeriggio o della sera quando si chiude la giornata e ci si avvia alla cena, quando la casa è piena di penombra, luci calde, parole e profumi di cena. Sognavo le domeniche, le vacanze e il mare con i castelli sabbia e le piste per le biglie. Pensavo me madre di figli bambini e felici, senza “scuri” che li turbassero. O se pensavo a degli “scuri” pensavo che sarei stata “capace” di trasformarli in raggi di luce, come per magia.

Sorgente: L’adozione intimamente e socialmente

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